Con i suoi innumerevoli collegamenti con il resto del corpo, il diaframma svolge un ruolo fondamentale nella respirazione e in moltissime altre funzioni vitali del corpo.
Il dottor Andrew Taylor Still, fondatore dell’osteopatia scrisse: “Tutte le parti del corpo sono in relazione diretta o indiretta con il diaframma.”
Esso è un sottile muscolo a forma di cupola che divide in due parti il tronco, il cui movimento di discesa (inspirazione) e risalita (espirazione) durante gli atti respiratori regola le pressioni intra-addominali e intra-toraciche, risultando perciò determinante per la fisiologia degli organi interni.
Anatomicamente si attacca tramite dei cordoni chiamati “pilastri” sulle prime tre vertebre lombari, che poi proseguono fascialmente con i muscoli psoas e quadrato dei lombi. Ne consegue che una possibile disfunzione lombare può ripercuotersi negativamente sulla mobilità diaframmatica; così come viceversa: un blocco diaframmatico può essere complice di lombalgie, dolori alle anche, ecc..
Nella valutazione del diaframma è importante prestare attenzione anche alle numerose altre strutture che vi entrano in contatto, la cui funzione è ad esso strettamente correlata. Il diaframma toracico infatti è attraversato dall’esofago, dall’aorta, dalla vena cava inferiore, dai nervi vaghi. Uno spasmo di questo muscolo potrebbe perciò causare disturbi digestivi, di stasi venosa e alla trasmissione nervosa vagale.
Altro aspetto da non trascurare è la sua innervazione, data principalmente dal nervo frenico, un nervo che fuoriesce tra la terza e la quinta vertebra cervicale. Pertanto anche tensioni cervicali/colpi di frusta possono essere indirettamente causa di un’alterata mobilità diaframmatica.
Recenti studi hanno dimostrato come una corretta respirazione diaframmatica comportI risvolti positivi al benessere psichico della persona: maggior capacità di gestione dello stress, aumento della capacità di attenzione, diminuzione di ansietà e depressione, migliore qualità del sonno.
Per questi motivi uno dei cardini centrali del trattamento osteopatico sarà proprio quello di aiutare il soggetto a ritrovare la corretta mobilità del diaframma, attraverso sia una manipolazione diretta, sia sulle strutture ad esso correlate.