mal di testa

Mal di testa: prevenirlo e curarlo con l’Osteopatia

Il mal di testa è uno dei disturbi più diffusi al mondo, eppure tutt’oggi le sue cause sono per lo più ancora sconosciute, cosa che rende spesso difficili diagnosi e trattamento. Fondamentale in questo contesto può essere il ruolo dell’Osteopata.

Il mal di testa o cefalea si manifesta principalmente in tre forme più comuni:

  • Il quadro più frequente è la cosiddetta Cefalea Tensiva: dolore moderato ma persistente, bilaterale e costrittivo (“cerchio alla testa”), localizzato nella parte posteriore del cranio oppure diffuso a tutto il capo.
  • Vi è poi l’Emicrania: dolore intenso, pulsatile e generalmente unilaterale. Può essere accompagnato da nausea, vomito, sensibilità alla luce, suoni e odori, e dalla presenza di aura (disturbi visivi, sensoriali e della parola).
  • La forma meno comune ma più grave è la Cefalea a grappolo: dolore intenso, trafittivo, lancinante, quasi sempre unilaterale, che spesso coinvolge il globo oculare.

Casi clinici come questi possono avere un andamento episodico ma che, se non risolti nel tempo, possono evolvere in vere e proprie forme croniche.

Il trattamento in risposta a questi sintomi avviene generalmente attraverso l’utilizzo di farmaci anti-dolorifici. Un approccio questo che tende sicuramente a ridurre la sintomatologia nel breve periodo, ma che non si pone come obiettivo la risoluzione del problema scatenante che vi è alla base. Di conseguenza, soprattutto nei casi cronici, il rischio è quello di incorrere in un abuso controproducente per il benessere generale della persona.

Quali risorse può quindi mettere in campo l’Osteopatia rispetto a queste problematiche? L’Osteopata, seguendo i principi di globalità e autoguarigione, attraverso le sue manipolazioni mira a restituire al corpo l’equilibrio perduto, così da raggiungere un benessere duraturo e quanto meno “dipendente” dall’utilizzo di farmaci.

Ad esempio diversi studi scientifici hanno dimostrato una correlazione ricorrente tra una postura con la testa in avanti e l’insorgenza del mal di testa.

L’osteopata, in forza del suo intervento globale volto a correggere la postura, tenterà (se necessario) di correggere questo portamento, così da diminuire le tensioni dei muscoli del collo.

Un altro elemento importante da non dimenticare a questo proposito è che nella visione osteopatica il ruolo dell’arteria è supremo. Infatti, qualunque tessuto che non riceva un sufficiente apporto sanguigno è destinato alla malattia. Perciò ulteriore scopo del trattamento sarà quello di promuovere la pervietà delle arterie vertebrali e il drenaggio dei seni venosi, così da ridurre la pressione sanguigna intracranica, co-responsabile della maggior parte delle cefalee ed emicranie.

Nel giro di poche sedute il paziente avvertirà un alleggerimento del senso di pesantezza della testa, una riduzione drastica dell’intensità del dolore, una minore frequenza degli attacchi e, in generale, un miglioramento della qualità della vita.

In questo contesto è inoltre importante non sottovalutare il fondamentale ruolo di una dieta sana, che non ecceda nel consumo di alimenti particolarmente grassi, alcolici, alimenti iper-salati, cioccolato, alimenti ricchi di nitrati come carni in scatola e salumi, latte e derivati (molte persone ne risultano sensibili).

Allo stesso modo importante potrebbe essere affiancare la valutazione di altri specialisti in grado di focalizzarsi su eventuali concause della sintomatologia: intolleranze alimentari, stress psico-fisici, scompensi ormonali e altro.

 

 

 

che cos'è l'osteopatia

Il mio metodo: il Trattamento Generale

Nel mio approccio alla disciplina e al paziente tento di conservare l’essenza originaria dell’Osteopatia e delle sue tecniche, seguendo i principi fondamentali di unità del corpo e di trattamento generale.

L’Osteopatia è una scienza nata alla fine dell’800, il cui processo di modernizzazione negli anni ha portato alla perdita di alcuni capisaldi della sua pratica. Spesso infatti gli operatori “moderni” si limitano ad applicare un trattamento locale diretto alla zona dolorosa indicata dal paziente, rinnegando così i principi di unità del corpo e di trattamento generale.

Tuttavia, grazie al prodigarsi nei decenni di alcuni osteopati, gli insegnamenti dei padri fondatori dell’Osteopatia sono giunti integri fino a noi oggi.

Tramite l’Associazione Italiana Osteopatia Classica (AIOC) e alcuni docenti inglesi, membri dell’Istituto di Osteopatia Classica (ICO), allievi a loro volta dei pionieri dell’Osteopatia, ho avuto personalmente la possibilità di attingere dalla fonte originaria delle conoscenze osteopatiche.

Oggi nel mio studio pratico quotidianamente gli insegnamenti appresi da questi “monumenti” dell’Osteopatia, che si riassumono in un trattamento globale neuro-micro-vascolare-linfatico, il quale permette di ristabilire le condizioni ideali del corpo, così da stimolarne le naturali capacità di preservazione e auto-guarigione.

A prescindere dal sintomo per cui si sia presentato il paziente, lo scopo del mio trattamento sarà quello di riequilibrare l’organismo “dalla testa ai piedi”; da non intendersi come un mero e semplice “riposizionamento osseo”, ma come un vero e proprio trattamento fisiologico che va in profondità nel corpo e che tenta di regolarne, tra gli altri, eventuali squilibri circolatori, causa essenziale dei processi patologici.

Solo una volta ottenuto un punto di vista globale, l’attenzione potrà essere focalizzata sulla singola area locale del problema individuato.

A mio parere è importante che l’Osteopatia, nel suo processo di evoluzione e accostamento alle altre discipline della cura, non perda di vista gli aspetti fondamentali che la caratterizzano e contraddistinguono.

Peculiare dello sguardo osteopatico è infatti l’attenzione globale sulla persona, i cui sintomi non vanno mai affrontati senza considerare la complessità del corpo nel suo insieme e l’interazione continua e costante dei vari sistemi che lo compongono (biomeccanico, neurologico, respiratorio-circolatorio, metabolico-energetico, biopsicosociale).

Tutto ciò avviene senza seguire protocolli fissi o standardizzati, ma cercando sempre di adattare il percorso di trattamento alle particolarità di ogni singolo paziente, con l’obiettivo ultimo di risolvere i sintomi in modo quanto più duraturo.

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Il diaframma: la struttura “osteopatica” per eccellenza.

Con i suoi innumerevoli collegamenti con il resto del corpo, il diaframma svolge un ruolo fondamentale nella respirazione e in moltissime altre funzioni vitali del corpo.

Il dottor Andrew Taylor Still, fondatore dell’osteopatia scrisse: “Tutte le parti del corpo sono in relazione diretta o indiretta con il diaframma.”

Esso è un sottile muscolo a forma di cupola che divide in due parti il tronco, il cui movimento di discesa (inspirazione) e risalita (espirazione) durante gli atti respiratori regola le pressioni intra-addominali e intra-toraciche, risultando perciò determinante per la fisiologia degli organi interni.

Anatomicamente si attacca tramite dei cordoni chiamati “pilastri” sulle prime tre vertebre lombari, che poi proseguono fascialmente con i muscoli psoas e quadrato dei lombi. Ne consegue che una possibile disfunzione lombare può ripercuotersi negativamente sulla mobilità diaframmatica; così come viceversa: un blocco diaframmatico può essere complice di lombalgie, dolori alle anche, ecc..

Nella valutazione del diaframma è importante prestare attenzione anche alle numerose altre strutture che vi entrano in contatto, la cui funzione è ad esso strettamente correlata. Il diaframma toracico infatti è attraversato dall’esofago, dall’aorta, dalla vena cava inferiore, dai nervi vaghi. Uno spasmo di questo muscolo potrebbe perciò causare disturbi digestivi, di stasi venosa e alla trasmissione nervosa vagale.

Altro aspetto da non trascurare è la sua innervazione, data principalmente dal nervo frenico, un nervo che fuoriesce tra la terza e la quinta vertebra cervicale. Pertanto anche tensioni cervicali/colpi di frusta possono essere indirettamente causa di un’alterata mobilità diaframmatica.

Recenti studi hanno dimostrato come una corretta respirazione diaframmatica comportI risvolti positivi al benessere psichico della persona: maggior capacità di gestione dello stress, aumento della capacità di attenzione, diminuzione di ansietà e depressione, migliore qualità del sonno.

Per questi motivi uno dei cardini centrali del trattamento osteopatico sarà proprio quello di aiutare il soggetto a ritrovare la corretta mobilità del diaframma, attraverso sia una manipolazione diretta, sia sulle strutture ad esso correlate.

Man is touching his back because it aches

Ho l’ernia al disco, cosa può fare l’osteopata?

Le manipolazioni osteopatiche possono ridurre la percezione del dolore e migliorare la mobilità della colonna vertebrale nei pazienti con degenerazione del disco intervertebrale.

Quasi tutti nell’arco della vita, dai più ai meno giovani, abbiamo provato almeno una volta cosa voglia dire avere mal di schiena, e quanto invalidante possa essere. Secondo le statistiche alcune delle cause più comuni del mal di schiena sembrano essere le malattie del disco intervertebrale, di cui la forma più nominata è sicuramente la famosa ernia del disco.

Essa in pratica consiste nella fuoriuscita di materiale discale dalla propria sede a causa delle continue sollecitazioni sopportate dalla colonna vertebrale. Questa diverrà particolarmente dolorosa nel momento in cui andrà a comprimere le radici nervose, causando spesso irradiazioni del dolore verso l’arto inferiore o superiore a seconda del livello dell’ernia: si parlerà di frequente in questi casi di sciatalgia, cruralgia o cervico-brachialgia.

Le possibili terapie conservative, che non prevedono cioè l’intervento chirurgico, sono tutt’ora molto scarse, così il trattamento si realizza principalmente attraverso l’assunzione di farmaci, un’opzione non sempre gradita ai pazienti, a causa dell’ormai diffusa consapevolezza riguardo gli spiccati effetti collaterali.

In questo contesto, che ruolo possono avere le terapie manuali?

Sfatiamo immediatamente un falso mito ancora troppo diffuso: le ernie non rientrano! Un mio docente per farmi rendere l’idea mi disse che sarebbe come far rientrare il dentifricio uscito dal proprio tubetto: è impossibile. Per cui né l’osteopata né alcun altro terapeuta può essere in grado di farlo.

Ciò che può fare l’osteopata è correggere le cosiddette disfunzioni somatiche, cioè dei “blocchi” (locali e a distanza) che collaborano al manifestarsi di tale sofferenza, così da ristabilire la normale mobilità vertebrale e riattivare la circolazione locale dei capillari del nervo, che se compressi alla lunga possono causare danni anche irreparabili.

 

 

 

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Quando andare dall’osteopata?

Esiste ancora una certa confusione tra i pazienti per quanto riguarda il ruolo dell’osteopata e le sue competenze.

L’osteopata è una figura appartenente all’ambito medico che si avvale di tecniche manuali con lo scopo di trattare svariate condizioni cliniche. Ciò che lo distingue principalmente dagli altri specialisti volti a raggiungere il medesimo obiettivo, è l’approccio cosiddetto “olistico”, che prende cioè in considerazione il paziente nella sua interezza. A fondamento del ragionamento osteopatico vi è infatti il principio di unità del corpo umano, un concetto non sempre considerato dalla medicina moderna super-settorializzata, dove ogni distretto corporeo è oramai competenza di un singolo specialista.

Immagina ad esempio di aver subito una storta alla caviglia: il corpo nel tentativo di “evadere” dal dolore attuerà una strategia, caricando il peso dall’altra parte; una situazione che alla lunga indurrà nel corpo uno scorretto assetto posturale lungo tutto l’arto inferiore, il bacino, la colonna vertebrale ecc. Cosicché anni dopo potrebbe presentarsi un dolore a distanza (lombare ad esempio), nel cui trattamento sarà imprescindibile la valutazione della caviglia traumatizzata, e di tutti quegli adattamenti corporei che insieme hanno determinato quel sintomo.

L’osteopatia non è finalizzata però alla sola risoluzione di problematiche di natura muscolo-scheletrica, (mal di schiena, collo e dolori articolari), ma possiede anche un notevole impatto nel trattamento di svariate condizioni “funzionali” quali mal di testa, vertigini, stitichezzagastrite, dolori mestruali, disfunzioni masticatorie, stress e insonnia. Senza dimenticare il suo ruolo sul miglioramento delle performance sportive e nel campo della prevenzione.

L’osteopatia è una possibile strada verso la salute, un’alternativa, dove possibile, alla chirurgia, ai farmaci e ai loro effetti collaterali, che attraverso un trattamento globale cerca di ripristinare le condizioni normali del corpo turbate nel tempo, donandogli così i mezzi per guarire spontaneamente.